Dott. David D'Orlando
rieducazioni motorie - rieducazione posturale
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LA RIEDUCAZIONE IN ACQUA

  

L’esercizio in acqua garantisce all’allievo un‘esperienza di tipo globale che coinvolge la sfera intellettiva, psicologica, sensoriale e  motoria.

Ciò è dovuto al fatto che in acqua si scopre una modalità sensoriale e una motricità diverse da quelle a cui si è abituati sulla terra: una situazione avvolgente, che favorisce l’ascolto del proprio corpo, una facilitazione motoria e un rilassamento che possono portare a vivere l’esperienza in acqua come fonte di piacere e benessere.

 Ciò che ci poniamo come obbiettivo, iniziando un trattamento in acqua, è di portare il soggetto, attraverso gli esercizi eseguiti in acqua, a stare meglio sulla terra.

Esistono diversi effetti fisiologici e terapeutici dell’esercizio in acqua.

Per effetto della spinta di galleggiamento, che contrasta l’efficacia della forza di gravità, il peso del corpo diminuisce. Questa situazione porta a una riduzione della coattazione articolare.

Ne conseguono una maggiore libertà e ampiezza dei movimenti, un minore sforzo muscolare, una riduzione di dolore durante il movimento, una diminuzione del carico ponderale, che determinano una facilitazione alla stazione eretta e alla deambulazione.

Per effetto della spinta idrostatica, inoltre, viene alterato il sistema propriocettivo con conseguente diminuizione del tono muscolare e facilitazione al rilassamento muscolare.  Tutto ciò obbliga la persona immersa a mettere in atto una serie di adattamenti sensoriali e motori per ritrovare, in acqua, equilibrio e controllo del movimento.

Per effetto della pressione idrostatica, in acqua si verifica un aumento della pressione intraddominale che determina la risalita del diaframma ed un aumento del carico di lavoro dei muscoli respiratori.

Inoltre, la pressione idrostatica riduce il calibro dei vasi superficiali, con conseguente miglioramento del reflusso venoso, facilita il riassorbimento dei liquidi interstiziali, degli edemi e dei versameti intrarticolari e di un effetto mobilizzante sui tessuti superficiali.

 La pressione idrostatica stimola i recettori cutanei, facendo in modo che chi si trova immerso percepisca il movimento del proprio corpo e dei propri arti attraverso il sistema sensoriale esterocettivo e non solo propriocettivo, con un processo di adattamento efficace.

Un altro effetto importante in ambito rieducativo è la resistenza che l’acqua esercita su un corpo in movimento. Se si effettua un movimento lento e continuo in acqua, esempio di un arto superiore, si ottiene, grazie alla spinta di galleggiamento che lo sostiene, una facilitazione al movimento stesso, dovuta anche ai vortici che si vengono a creare. Se si raddoppia la velocità di esecuzione del movimento, la resistenza dell’acqua aumenta di quattro volte.

Di conseguenza è possibile, con l’esercizio in acqua, sottoporre la muscolatura ad un esercizio più intenso, contro resistenza costante, migliorandone il trofismo e obbligando il soggetto a un migliore controllo del movimento.

La rieducazione in acqua grazie ai vantaggi appena elencati consentedi intraprendere una ripresa del movimento precoce nei casi di eventi traumatici post-operatori e postchirurgici ma anche nei casi di lombalgie,cervicalgie ed artropatie.

Durante le prime sedute è bene che il rieducatore entri in acqua al fianco del cliente.

Questa vicinanza è utile per rassicurare la persona attraverso una comunicazione non verbale che dimostri il piacere e il benessere derivanti dallo stare in acqua.

Da alcuni anni collaboro con la piscina comunale di Codroipo dove viene svolta un attività di rieducazione in acqua in piscina a 32° C con delle sedute individualizzate della durata di trenta minuti.

      

 

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rieducazioni motorie Dott.Dott: David D'Orlando, Udine, Friuli, Italy.